Dalla tutina aderente in stile catwoman, al tutù nero con le calze a rete. Con i suoi eccentrici outfit, Serena Williams ha dimostrato più volte di avereautostima da vendere: una personalità forte, in grado di farsi scivolare addosso anche le critiche più feroci. Ma in vita sua, non è sempre stato così: da bambina, infatti, era insicura ed ossessionata dal paragone con la sorella Venus. «Mi sentivo strana, il mio seno era più grande, il mio corpo più robusto, più curvy», spiega la campionessa americana in un’intervista a GQ. «Mi chiedevo perché non fossi come lei».
Da Vanityfair.it
Eletta «Donna dell’anno» da GQ, la tennista racconta di quando da bambina guardava il suo corpo e non si piaceva: «Volevo essere come Venus, nessun campione aveva un fisico come il mio. Poi ho capito che la differenza era la mia forza»
Più alta e più slanciata, Venus raggiunge nel 2002 il primo posto del ranking mondiale. Nel frattempo, però, qualcosa nella testa di Serena cambia grazie all’aiuto dell’altra sorella, Yetude, tragicamente uccisa nel 2003 in uno scontro tra bande armate. «Stavo attraversando un momento difficile e lei è riuscita a tranquillizzarmi», ricorda la leggendaria tennista. «Mi ha fatto capire che non sarei mai diventata uguale a Venus, magra e alta come lei, ma questo non era un problema, ero giusta così. Da allora ho iniziato a sentirmi più a mio agio con me stessa».
«In sostanza mi sono accorta che le mie insicurezze non avevano niente a che vedere con Venus», aggiunge Serena, che è stata eletta da GQ «donna dell’anno». «Non si trattava di lei. In generale le giocatrici di tennis non mi assomigliavano, tantomeno le campionesse degli Slam. Allora mi sono convinta che avrei potuto vincere anche così com’ero, unica: le differenze potevano diventare la mia forza». E così è stato: terza nella classifica all-time di settimane passate da numero uno al mondo (319), ha vinto 23 titoli del Grande Slam, seconda solo a Margaret Smith Court.
Lo scorso anno, poi, il grande passo della maternità e il ritorno in campo, nonostante alcune gravi complicazioni post-parto. A giugno, sull’erba di Wimbledon, torna a giocare una finale importante, poi replica a settembre agli US Open: sconfitta in entrambe le circostanze, Serena non ha alcunaintenzione di mollare. Gli basta un altro Slam per raggiungere il record e diventare così – ancora di più – unica.