“Le mafie sanno fiutare il pericolo – prosegue il fondatore di Libera – Sentono che l’insidia, oltre che dalle forze di polizia e da gran parte della magistratura, viene dalla ribellione delle coscienze, dalle comunita’ che rialzano la testa e non accettano piu’ il fatalismo, la sottomissione, il silenzio. Queste minacce sono la prova che questo impegno è incisivo, graffiante, gli toglie la terra da sotto i piedi. Siamo al fianco dei famigliari delle vittime, di chi attende giustizia e verita’, ma anche di chi, caduto nelle reti criminali, vuole voltare pagina, collaborare con la giustizia, scegliere la via dell’onestà e della dignità. Molti famigliari vanno nelle carceri minorili dove sono rinchiusi anche ragazzi affiliati alle cosche. La politica deve pero’ sostenere di piu’ questo cammino. La mafia non e’ solo un fatto criminale, ma l’effetto di un vuoto di democrazia, di giustizia sociale, di bene comune – sottolinea il fondatore di Libera -. Ci sono provvedimenti urgenti da intraprendere e approvare senza troppe mediazioni e compromessi. Ad esempio sulla confisca dei beni, che e’ un doppio affronto per la mafia, come anche le parole di Riina confermano”.
Don Luigi Ciotti – Dall’articolo di Reppublica del 1 settembre 2014