Le modelle plus size che non sono più “Plus size”

Le modelle plus size che non sono più “Plus size”

Le modelle plus size che non sono più “Plus size”

Elisa-D'Ospina-composit

Questo articolo dell’Huffington Post mi ha rincuorata: finalmente una voce autorevole che sostiene quello che cerco di comunicare da anni. E’ partito nel 2007 il mio viaggio nel mondo della moda “plus size” quando il mercato già iniziava a restringersi. Prima di allora le mie colleghe indossavano come taglia base una 48-50. Femmine con le curve giuste e realmente formose. Quando sono entrata io nel settore già si usava la taglia 46, tanto che sono stati tantissimi gli addetti del settore che mi consigliavano di dimagrire.
La mia fortuna è stata proprio quella di non uniformarmi a ciò che cercava il mercato, ma rimanere come ero.
Oggi purtroppo per moda “taglie forti” usano modelle molto magre e diverse sono le lamentele delle clienti delle varie linee che non si riconoscono in quelle fisicità. Come fai a vendere un capo taglia 56-58 se usi una modella taglia 42? Purtroppo questa è la direzione che la moda ha preso, utilizzare modelle più magroline anche per il mondo plus.
In America le cose vanno in maniera differente: lì le ragazze sono veramente plus e la questione è un’altra. Possono le immagini di ragazze abbondanti favorire l’obesità? Molti sono i quesiti simili che sono sbocciati su riviste di moda e non.
La mia opinione è NO. In un mondo dove esiste anche l’obesità credo che la moda debba supportare chi comunque non vuole perdere la voglia, nonostante i chili in più, di vestirsi con dignità e buon gusto.
Anche se sono dalla parte della salute, e il mio percorso cerca di essere coerente in questo senso, la moda deve allargare i suoi orizzonti. La gente è stanca di essere presa in giro e chiede sempre più insistentemente ai brand di essere presa in considerazione. Grande successo di vendite nonostante la crisi infatti di brand come H&M e Promod, catene estere con negozi in tutto il mondo, che per primi hanno creduto in questa filosofia.
Un’altra triste realtà è che ho trovato spesso e volentieri gente che lavorava nella moda curvy che sognava di poter vestire donne slim e mi son sempre chiesta come potessero soddisfare donne abbondanti se la loro mente era proiettata in un altro mondo.
La cosa importante è che questi anni di battaglia a qualcosa stanno servendo: se anche l’Huffington Post si è accorto di noi le Curvy Revolution è più attiva che mai!

Composit-2

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