Si è gettata dal sesto piano del suo appartamento in Roma, Fakhra Younas la donna coraggio che per anni ha portato un messaggio di speranza a tutte le donne che subiscono violenze. Lei, privata della sua bellezza dal marito geloso il quale l’ha sfigurata con l’acido, nel 2001 aveva scelto l’Italia per vivere e per garantire un futuro a suo figlio, ora 17enne.
39 sono stati gli interventi chirurgici senza esito positivo che miravano a darle una serenità. Ma le ferite dell’anima, quelle no che non si possono rimarginare. Quelle ferite le poteva conoscere solo lei, ed erano così profonde che già tre volte aveva tentato il suicidio.
“È una morte che mi rattrista molto – ha detto Elena Doni, la giornalista coautrice del libro – perché lei era un sogno di riscatto che non si è verificato. Purtroppo, nonostante l’impegno di molte persone che hanno cercato di aiutarla, non si era mai integrata completamente. Aveva avuto un passato molto difficile, segnato prima dalla vita con la madre, una prostituta, e poi dalle violenze del marito”.

Seguita da uno psichiatra, negli ultimi tempi non si presentava più agli appuntamenti. “Non doveva mai essere lasciata sola – ha spiegato una delle operatrici che l’ha assistita durante il periodo di permanenza nella casa di accoglienza madre-bambino dell’Infernetto – Per questo, quando la trasferirono nell’appartamento del residence di Tor Pagnotta, dove avrebbe dovuto essere autonoma, eravamo preoccupate. Senza una continua assistenza si sentiva abbandonata”.
Ciao Fakhra, grazie per ciò che sei riuscita comunque a trasmetterci, e scusa se non siamo riusciti ad aiutarti. Perchè è così, si rimani soli. Soli con se stessi e con le proprie ferite, quelle dell’animo che non trovano sollievo. E di solitudine, si muore.

“Poi una notte mi sono svegliata. Mio figlio era accanto a me mi accarezzava la testa. Mamma ti vorrò sempre bene, tu sei bella così” Fakhra Younas