E succede che dopo diverse petizioni e scandali che hanno coinvolto il marchio Abercrombie&Fitch , il prossimo passo sarà quello di allargare la collezione inserendo le taglie plus size. Dopo le dichiarazioni del CEO del brand che sosteneva che per essere cool bisogna essere magri, gli americani indignati hanno raccolto oltre 80000 firme con una petizione che ha visto coinvolti personaggi famosi del calibro di Miley Cyrus, Ellen Degeneres e Kirstie Alley..
Le vendite ne hanno risentito: oltre 30% in meno di fatturato e la presa di coscienza che il mercato plus size effettivamente è un mercato ancora florido in tutti i sensi.
Non si sanno ancora i dettagli dell’operazione: quando ci sarà il lancio della linea plus size, fino a che taglia arriveranno, se sarà una collezione a parte etc… Ma intanto il marketing sta lavorando in questa direzione.
Solo un’operazione per rilanciare il brand o si sono resi conto che la gente con una taglia 42 è un mercato da non sottovalutare?
Un passo indietro quindi dopo le dichiarazioni razziali del CEO Mike Jeffries che sosteneva che le persone con qualche chilo in più non erano clienti degni dei suoi negozi dichiarando: “Se vendi merce per tutti non ti alienerai nessuno, ma allo stesso modo la tua linea di abbigliamento non catturerà veramente l’attenzione”
Lui l’attenzione con le sue dichiarazioni le ha attirate eccome, creando addirittura danno al marchio che rappresenta.
Una forma di bigottismo che riscontro sempre più nel mondo della moda, e che oggi con la crisi, iniziano a misurare anche gli stilisti e i titolari dei brand in prima persona guardando i fatturati. In una società dove la taglia non può essere uno stigma, se non si mettono in testa di studiare collezioni adatte sia per portafoglio che misure a tutti, a rimetterci saranno sicuramente e solo loro.
Abercrombie&Fitch pensa al mondo plus size: ma essere magri non era cool?
By Elisa D'Ospina - NOV 10, 2013 DOMENICA