Se ne parla da molto, c’è la crisi, forse la domenica è un giorno utile per poter guadagnare qualcosa in più…Ma a chi vogliono prendere in giro? A quasi un anno dall’approvazione, il decreto che consente ai negozi di restare aperti 24 ore su 24, sette giorni su sette, è ancora al centro delle polemiche. Il potere di acquisto delle famiglie è sempre più basso, i soldi sempre meno. Finalmente si è scesi in piazza a manifestare il malcontento:ci sono donne che sacrificano lo “stare in famiglia” per SOLI 15 EURO in più in busta paga. E’ questo il surplus che arriva per passare la domenica al lavoro.
La protesta delle commesse è nata su Facebook qualche mese fa, con il gruppo “Domenica no grazie” che rapidamente ha conquistato visibilità.
Una speranza,oggi, è posta nella Consulta, che il prossimo novembre dovrà decidere se accogliere il ricorso presentato da Veneto, Piemonte, Lombardia e Lazio contro la deregulation delle aperture. Per le Regioni, infatti, la liberalizzazione limita il diritto degli enti locali di regolare il settore del commercio e andrebbe bocciata per incostituzionalità.
Un ritorno alla famiglia, un ritorno alle piccole cose, un ritorno allo stare insieme; infine le donne, ma anche gli uomini, non chiedono molto, solo di poter vivere i propri affetti nell’unico giorno in cui, fino a qualche tempo fa, ci si ritrovava tutti sotto lo stesso tetto perchè era un giorno di festa, un giorno Santo, un giorno in cui viversi.
15 euro è il valore del sacrificio della famiglia la domenica
By Elisa D'Ospina - OTT 08, 2012 LUNEDì