La scuola di anoressia via Whatsapp

La scuola di anoressia via Whatsapp

La scuola di anoressia via Whatsapp

articolo ripreso da Nextquotidiano

A segnalare il blog, oscurato dagli investigatori e sul quale pende richiesta di sequestro, è stata una 19enne del Pesarese che ha rivelato alla Polizia Postale delle Marcheguidata da Cinzia Grucci, gli ordini impartiti dall’amministratrice del gruppo che manipolava le ragazze ossessionate dal loro aspetto fisico. La Procura distrettuale dei minori di Ancona procede per le ipotesi di lesioni personali e istigazione al suicidio.

Le giovani vittime sono originarie di regioni del Centro Nord: una di loro arrivò anche a manifestare la volontà di togliersi la vita. La blogger spingeva le ragazze a non assumere più di 500 calorie al giorno con obbligo di fare attività fisica per smaltirle, di non parlare a nessuno del diario elettronico a cui aderivano, di vestire con abiti larghi per nascondere l’eccessiva magrezza e di fare ‘outing’ nel blog su eventuali sforamenti nella dieta. La ragazza che gestiva il sito soffre anche lei di problemi di anoressia. Gli agenti che l’hanno individuata sono risaliti anche alle iscritte al blog e hanno informato le rispettive famiglie. La 19enne fece la prima segnalazione mesi fa, supportata da una insegnante, e di recente ha sporto formale denuncia alla polizia.

Il gruppo Whatsapp della 16enne

Il Fatto racconta oggi che a gestire il tutto era una sedicenne residente in Veneto, attraverso un semplice gruppo Whatsapp a cui, nel tempo, avevano aderito sempre più giovani affette dal medesimo disturbo. A differenza di altre fattispecie, in questo caso la mente dell’operazione, il ‘guru’come si usa dire in gergo, era lei stessa una vittima:

QUANDO i cyber 007 della Polizia postale e delle Telecomunicazioni sono arrivati a lei, si sono trovati davanti una ragazzina con un grave deficit alimentare. La storia sarebbe andata avanti chissà per quanto tempo se uno dei nodi della catena non avesse deciso di ribellarsi al “gioco”perverso. Si tratta di una 18enne di Ancona che nel dicembre scorso ha compiuto il passo decisivo: “Si è presentata un pomeriggio al termine di uno degli incontri dedicati agli studenti delle scuole proprio in materia di reati online e i rischi della Rete.

Era accompagnata da una delle sue insegnanti, davanti mi sono trovata una ragazzina magra, triste e impaurita”.A parlareèCinzia Grucci, dirigente della Polizia postale delle Marche: “Rotta la timidezza ci ha preso per mano e fatto entrare nel delirante mondo in chat di quel gruppo di ragazze anoressiche. Pensavamo di trovarci davanti a una persona adulta, poi le indagini ci hanno portato alla sedicenne, capace di tenere il controllo di tutte le sue vittime. Nessuna, a parte la ragazza anconetana, era riuscita a rompere quella catena. Una addirittura ha tentato il suicidio ed è stata salvata in extremis”.

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