Questo è il problema quando hai sempre lottato con la tua fisicità e ti ritrovi a fare la modella “curvy” o “plus size”: odi questi termini.
La differenza tra chi come me ne è portabandiera orgogliosa e chi invece si è ritrovata in questo settore perchè non è riuscita a sfondare in quello “regoular” è proprio questa: non è la prima Robyn Lawley a sentirsi “offesa” perchè la chiamano “modella plus size”. Io sinceramente, ne vado orgogliosa.
Uno dei motivi principali è perchè siamo “diverse” e questa “diversità” è stata la chiave del nostro successo, secondo motivo perchè la fuori è pieno di donne “curvy” che da noi si sentono rappresentate. Sono la prima ad avere fatto una campagna contro le etichette nel mondo della moda per non ghettizzare il genere femminile. Ma è anche vero che se queste etichette son servite per cambiare un mondo che fino a quel momento è stato OTTUSO e CHIUSO, ben vengano.
Addirittura leggere : “La gente dice: ”Lei è una modella plus-size? ” E io penso -esatto, questo è il punto, sono una modella plus-size? Io credo che nessuno dovrebbe essere chiamato plus-size. Penso che questo termine sia dispregiativo per chiunque – è un’etichetta. Sono un modella, non credo di aver bisogno della parola ‘plus-size’ per specificare il mio lavoro”. cara Robyn, ma ringrazia il cielo che hai trovato un settore che ti ha fatto conoscere in tutto il mondo e che fino ad oggi ha permesso di diventare quello che sei. Trovarlo addirittura dispregiativo mi sembra alquanto esagerato!
No alle etichette ok, ma dire che “plus size” è offensivo….
By Elisa D'Ospina - FEB 03, 2014 LUNEDì