Il 23 gennaio 2012 il Ministro Elsa Fornero, durante un’audizione nelle commissioni riunite Affari Costituzionali e Lavoro, in Senato ha affrontato dei temi molto delicati sulla “dimensione donna”: contrasto alla violenza sulle donne, contrasto all’immagine mercificata sui media, lotta contro ogni forma di discriminazione. Il Ministro del Lavoro e Politiche sociali con delega alle Pari Opportunità ha catturato la mia attenzione per le dichiarazioni forti tra le quali: ” In Italia soffriamo della diffusione di un’immagine che cerca di mercificare il corpo della donna – ha rilevato la ministra – E poiché esistono forme di istigazione alla violenza connessa a fenomeni mediatici, occorre inserire nel sistema educativo il tema del genere e della diversità. Non si tratta di censura ma di un progetto educativo che possa coinvolgere i bambini e gli adolescenti ad accettare questa diversità. Anche attraverso la Tv immaginando, ad esempio, messaggi neutrali dal punto di vista del genere, e contrastando l’utilizzo del corpo femminile come strumento pubblicitario“. Bellissime parole. Finalmente un Ministro che mette in evidenza un problema sociale non da poco. Ma in sostanza, quale saranno in concreto le procedure per far sì che questo avvenga? Se ne parla da tempo della mercificazione del corpo della donna, eppure, ad oggi, niente si smuove. Durante lo stesso intervento il Ministro si è focalizzato su altri tempi importantissimi quali: occupazione femminile, politiche di sostegno all’occupazione femminile e alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, sia per le mamme che per i papà, politiche per la salute e per la sicurezza, prevenzione e vigilanza. Chissà che una donna faccia qualcosa per le donne. Almeno una volta.